Martin Lutero alla Stazione Centrale: il volto della Riforma tra i passeggeri a Milano
A Milano Centrale appare il ritratto di Martin Lutero per la campagna del Museo Poldi Pezzoli e la sua celebre collezione.
È lui?
Chi passa in questi giorni dalla Stazione Centrale di Milano si sarà chiesto se i propri occhi avessero visto giusto o no.
Sì, quello è proprio Martin Lutero. Il volto severo e inconfondibile del riformatore campeggia su uno dei grandi spazi pubblicitari del principale snodo ferroviario italiano, attirando l’attenzione di migliaia di viaggiatori.
Non si tratta di una campagna religiosa né di un’iniziativa legata al mondo ecclesiale.
Il manifesto infatti promuove una delle opere più celebri del Museo Poldi Pezzoli.
Museo che custodisce uno straordinario ritratto di Martin Lutero dipinto da Lucas Cranach il Vecchio, artista della corte sassone e amico personale del riformatore.
Il ritratto—insieme a quello della moglie, Katharina von Bora—fa parte della collezione dei maestri stranieri conservata nel museo milanese ed è oggi al centro di una nuova campagna di comunicazione che punta a far conoscere, anche al grande pubblico, gli straordinari tesori del Poldi Pezzoli.
Un museo unico nel suo genere
Il manifesto è l’occasione per ricordare la storia affascinante del Museo Poldi Pezzoli, una delle istituzioni culturali più importanti d’Europa, aperta al pubblico nel 1881 grazie alla visione del nobile milanese Gian Giacomo Poldi Pezzoli (1822–1879).
Patriota, collezionista raffinato e spirito cosmopolita, Poldi Pezzoli desiderava creare una casa-museo che unisse arte, storia e bellezza, mettendo la sua collezione “ad uso e beneficio pubblico”.
Nel corso degli anni, la sua dimora divenne un luogo straordinario in cui dipinti, arredi, sculture e arti decorative convivevano in un allestimento ispirato ai grandi stili del passato: barocco, gotico, Rinascimento del Nord, rocaille.
Artisti come Giuseppe Bertini, Luigi Scrosati, Giuseppe Ripamonti e altri maestri dell’epoca contribuirono a trasformare la casa in un autentico scrigno d’arte.
Dalle distruzioni della guerra alla rinascita
Il museo subì danni gravissimi durante i bombardamenti del 1943. Molte sale, infatti, andarono completamente distrutte, insieme ai soffitti intagliati, agli affreschi e alle decorazioni originali.
Dopo la guerra, grazie all’impegno di figure come Fernanda Wittgens e dell’architetto Ferdinando Reggiori, prese avvio un complesso lavoro di restauro.
Nel 1951 il museo riaprì le sue porte, recuperando quanto possibile e ricreando altrove lo spirito dell’antica casa-museo.
Negli ultimi decenni, nuove donazioni hanno arricchito una collezione oggi considerata tra le più prestigiose d’Europa.
Il ritorno di Lutero a Milano
Il ritratto di Lucas Cranach il Vecchio, realizzato tra il 1525 e il 1530, è uno dei pezzi più iconici del Poldi Pezzoli.
Insieme al ritratto di Katharina von Bora, forma un dittico noto in tutta Europa, simbolo dell’unione familiare e spirituale che accompagnò l’evoluzione della Riforma protestante.
Vederlo oggi esposto in grande formato alla Stazione Centrale crea un cortocircuito affascinante tra passato e presente: un riformatore del XVI secolo che, in mezzo a una delle piazze più contemporanee e multietniche d’Italia, continua a interrogare, incuriosire, far riflettere.
È la forza dell’arte. In questo caso dell’arte che restituisce all’attenzione dei viaggiatori, a pochi giorni dall’anniversario della nascita di Lutero (10 novembre 1483), un’opera iconica che unisce la memoria del riformatore con il cambiamento che la Riforma portò non soltanto in Europa.
Un invito a conoscerci da vicino: una sezione che sinteticamente definisce il modo di intendere il cristianesimo da parte dei protestanti e dei valdesi in particolare, per comprendere i punti d’incontro così come quelli distintivi della nostra confessione rispetto alla dottrina cattolica.
Per i valdesi al centro della fede cristiana vi è la lettura e il confronto con la Sacra Scrittura, ecco perché la predicazione è un momento molto importante del nostro culto.
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